Sarano

La parrocchia di Sarano, intitolata a San Martino di Tour, è una comunità dalla storia secolare. La comunità non è piccola anche se, stretta tra Conegliano e S. Lucia, dà questa impressione. Si tratta invece di una comunità vivace e consistente.

Sorge nei pressi di una via ad alta percorrenza – via Distrettuale – che scende da Conegliano verso l’opitergino, e questo negli ultimi anni non ne ha facilitato la coesione e l’appartenenza. Il forte incremento degli ultimissimi decenni (la parrocchia conta oltre 2000 abitanti) ha infatti visto crescere la comunità sulla grande via di comunicazione spostando il baricentro demografico e lasciando la chiesa in luogo non più centrale. Non è facile per le nuove famiglie riconoscere la propria parrocchia.

La chiesa sorge in un luogo ameno e isolato sul fianco del Crevada. Luogo adatto alla spiritualità e a ritrovare momenti di calma interiore e incontri sereni. Un angolo di campagna tutto ecclesiale con la chiesa, la casa canonica, l’oratorio e gli spazi verdi di gioco ritagliati in disparte. Altre due cappelle rurali impreziosiscono il nostro territorio di bellezza e tradizione cristiana: la chiesetta della Madonna della Salute e la cappella di villa Corner.

Dal 2010, con l’avvento del nuovo parroco in comune con la parrocchia di Santa Lucia, le attività pastorali maggiori sono coordinate con la chiesa sorella (cfr pagina “vita parrocchiale”), ma conserva la sua identità, con il servizio liturgico pressoché completo, il percorso di catechesi (pur se coordinato con S. Lucia), un proprio consiglio per gli affari economici, un proprio oratorio e relativo circolo, il proprio GrEst, i propri volontari, le proprie tradizioni ed eventi.

Persone generose provvedono al mantenimento più che decoroso degli ambienti, interni ed esterni, anche ora che non vi è più un prete residente. Dai fiori in chiesa allo sfalcio del giardino tutto è ben curato. Particolarmente attivo il circolo NOI “San Martino” che gestisce l’oratorio, sotto il profilo delle attività e quello della struttura, con dedizione e generosità.

Una comunità dalle scarse risorse materiali, ma che nella sua storia (e nel suo presente!) ha saputo con caparbietà tirare fuori notevoli risorse umane.

Dal settembre 2015 all’aprile 2018, la comunità ha aperto le porte della propria casa canonica (da alcuni anni inutilizzata) all’accoglienza di giovani profughi richiedenti asilo, e gli è stato dato il nome di “Locanda del buon Samaritano”. Non sono mancate le polemiche ma il CPP ha preso atto che si trattava di una testimonianza cristiana a cui non ci si poteva sottrrarre. Sotto l’egida di Caritas Diocesana, sono stati i volontari della comunità a provvedere in tutto alla gestione dell’accoglienza dei 10 ospiti (questa la capienza e il numero a lungo ospitato).